Idee fisse


Un'idea diventa fissa quando non si riesce più ad aggiustarla. Insomma, l'idea s'incrosta e resiste a qualsiasi trattamento: è così e basta, non si evolve più. Ne nascono guai e danni anche seri alle persone, alle famiglie, alle nazioni intere. A volte, al mondo.
Non vogliamo soffermarci troppo sulla cosa, che dovrebbe essere abbastanza evidente anche se tanti fanno finta che il problema non ci sia. Ci limitiamo a due esempi di quali sconquassi possa provocare un'idea fissa particolarmente incrostata: Primo esempio, secondo esempio.


Ci sono però certe idee fisse o quasi fisse o fisse solo in apparenza che non sono poi così male. Eccone alcune:
Idéfix è un cane di piccolissima taglia, l'opposto del suo padrone Obelix, personaggio della serie a fumetti Asterix il gallico di René Goscinny e Albert Uderzo. Idéfix è un gioco di parole sull'espressione francese idée fixe, ovvero "idea fissa". Il piccolo cane apparve la prima volta nella storia "Asterix e il giro di Gallia", 1963. Non aveva ancora un nome, e per sceglierlo venne indetto un sondaggio tra i lettori della rivista Pilote dove la storia era stata pubblicata. Alla fine, fra tutti i nomi proposti, venne scelto Idéfix perché, scrissero i due autori, "Rappresenta bene il carattere del personaggio, che è in effetti un piccolo animale con delle fissazioni: è ben deciso a seguire i suoi due amici Galli (Obelix e Asterix) e pensa sempre ad un osso da sgranocchiare". Fissazioni tutto sommato accettabili; ma, a ben guardare, il nome del cane verrebbe voglia di interpretarlo all'inglese: in quella lingua "idea" si dice come in italiano, inoltre "to fix" significa... aggiustare! Insomma: ci sarà pure qualche salto di logica, sarà una traduzione un po' azzardata, però non è divertente pensare che il nome di quel piccolo cane significhi Aggiustaidee? Non avessimo già la foto con le scatolette aperte, verrebbe voglia di fare di Idéfix la nostra mascotte.
Aggiungiamo il link all'articolo di Wikipedia su Idéfix.
Idée fixe: così Hector Berlioz denominò una frase musicale ricorrente in quello che è ritenuto il suo capolavoro, la Symphonie fantastique. Cinque movimenti che "raccontano" un episodio della vita di un artista, il quale non riesce a togliersi dalla testa quella sequenza di note perché la associa a una donna di cui è perdutamente innamorato. Qui il maestro Leonard Bernstein illustra l'Idée fixe di Berlioz definendola un'ossessione. Ma più in generale, e non solo in campo musicale, il ripetersi di un tema viene denominato leitmotif. Quando poi , in musica leggera, ricorre con regolarità, diventa il ritornello. Chi si occupa di umorismo e di satira fa uso di un altro tipo di idea fissa: il tormentone: un ripetersi di parole, frasi, situazioni in maniera eccessiva e senza logica apparente che, una volta agganciato il pubblico, chiama le risate o perlomeno i sorrisi.
Solidea, secondo Wikipedia, è un nome proprio di persona italiano femminile, che però ha anche la variante maschile Solideo.
L'origine del nome non è chiara, tuttavia viene interpretato popolarmente come nome ideologico, da "una sola idea" (anarchica, libertaria, ecc.). Per altri, il significato potrebbe rimandare a un'origine latina del nome il cui significato sarebbe "appartieni a Dio". In ogni modo, quando l'anagrafe fascista proibì l'uso di nomi barricadieri, si diffuse fra i nuovi nati il nome Solidea, per far sapere che le idee socialiste dei padri non erano cambiate.

L'onomastico di Solidea e Solideo è festeggiato il 1°Novembre. Solidea è stata anche una cantante italiana, famosa negli anni '60.


Fisso l'idea è l'incisivo slogan usato nel 1899 per un manifesto pubblicitario illustrato da Marcello Dudovich. Serviva a reclamizzare gli inchiostri della Federazione Italiana Chimico Industriale, e ci riuscì molto bene. Che un inchiostro (e più in generale la scrittura) serva a fissare le idee ci sembra una magnifica idea. Ben lontana da quelle che portano alle famigerate idee fisse.

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